Tulsa King, intervista a Sylvester Stallone “è stato come girare 5 Rocky senza fermarsi”
Tulsa King è su Paramount+ da domenica 25 dicembre con episodi settimanali
Debutta a Natale in streaming su Paramount+ la serie tv Tulsa King creata da Taylor Sheridan, già dietro al successo di Yellowstone, con Sylvester Stallone al suo primo ruolo da protagonista in una serie. In Tulsa King Stallone è Dwight “The General” Manfredi capo mafia italo-americano che dopo 25 anni in prigione, viene esiliato dalla sua stessa “famiglia” a Tulsa in Oklahoma. Invece di adagiarsi, Dwight decide di sfruttare la situazione trovando il modo di dar vita a un’improbabile banda e costruirsi un suo impero. La serie in 10 episodi parte il 25 dicembre su Paramount+ per proseguire ogni domenica fino al 12 febbraio. In occasione dell’uscita abbiamo intervistato Sylvester Stallone che ci ha raccontato la sua esperienza sul set.
Tulsa King è “un crime con elementi divertenti” anticipa Sylvester Stallone nell’intervista “Taylor Sheridan è stato bravo a unire elementi diversi, quelli dell’East Coast, uomini veri, sofisticati che arrivano in periferia dove pensano nessuno sia sveglio o tosto ma non è così. Uno scontro tra culture diverse e chi arriva dalla città deve imparare a sopravvivere in un mondo nuovo e questo genera comicità. Il pubblico imparerà insieme ai personaggi come adattarsi. Il mio personaggio deve capire come ripartire e questo fa paura. Spaventa sempre quando ti prendo e ti catapulto da un’altra parte, se ti mando in Finlandia dove non conosci nemmeno una persona, dobbiamo vedere come sopravvivere“.
Un nuovo inizio per il personaggio ma anche per lo stesso Stallone alle prese con una serie tv “non pensavo sarebbe stato così duro” ci racconta “prendendolo da un punto di vista matematico 10 episodi da un’ora è come fare 5 film senza fermarsi, da Rocky 1 a Rocky 5 senza pause.” Non gli dispiace l’idea di scriverla una serie “ho alcune idee ma anche in Tulsa King ho realizzato i miei dialoghi li ho adattati perché so come scrivere per me stesso quello che funziona meglio, so come dar vita alla filosofia che c’è dietro alcune scene. In questo modo il pubblico lo percepisce come più realistico.”Tra le cose più complesse da inserire in Tulsa King sono stati i personaggi femminili “ho spinto io per aggiungere al mio personaggio una figlia che non c’era nella sceneggiatura originale. Sentivo che ci dovesse essere un personaggio che fosse il cuore, l’anima, la componente più romantica. Il mio personaggio rivuole sua figlia, quindi il pubblico ha anche modo di seguire il mio tentativo di riavvicinarmi dopo 20 anni“.